Le recensioni

ELENA FERRANTE

L’AMICA GENIALE

 

Ce ne siamo occupati tempo fa ma non potevamo passare oltre senza parlare di questo Suo nuovo lavoro. O meglio di questo nuovo progetto di scrittura.
Nel ‘libro primo’ Elena Ferrante narra dell’infanzia e adolescenza tra Lila e Elena dal 1956 e di Napoli. I loro primi passi compiuti insieme nei riti d’iniziazione  sono la solida base che rende questo rapporto indissolubile e accompagna questa storia irrinunciabile che si affaccia sull’avvento del boom economico.
Ma chi ‘delle due’ è l’amica geniale se la continua ricerca dell’altra è fondamentale per vivere?
Lila che dalle prime esperienze scolastiche ‘sfoderava un italiano da libro’  o Elena ‘in genere ero io quella bella’ ? Periodi di competizioni, protezioni, forte intimità e distacco che ognuna sceglie di dedicare alla compagna.
Queste due figure non sono sole o nella ristretta cerchia di altri personaggi come ci ha abituati Elena Ferrante nei suoi precedenti lavori. Qui lo sguardo si allarga ad un intreccio di famiglie (ben introdotte in prima pagina) che incrociano, plasmano, segnano il rapporto tra le due fanciulle. Sono figure di piccoli artigiani, commercianti, operai , uscieri che dalle loro strade e vite raccontano Napoli (e l’Italia): una classe sociale culturalmente impreparata ad affrontare il paventato decennio di benessere e (dis)armati di quella violenza di piccolo cabotaggio (e non solo) per restare a galla.
Per questo cambia il registro linguistico. La scrittura accompagna e costruisce il ritmo dell’opera lunga, diverso dal ritmo serrato dei primi lavori.
A noi il privilegio di entrare in questa storia, meravigliarci e sussultare ad ogni pagina e alla fine – noncuranti della vera identità della scrittrice – attendiamo vigili il seguito di questo ritratto della vita di due amiche e di un pezzo della nostra storia: credo che alla fine, nella nostra libreria avremo il nuovo grande romanzo popolare.


Marco Radessi