Le recensioni

JOHN CHEEVER

LO SCANDALO WAPSHOT

FANDANGO - 336 pp, 18 Euro

 "In lontananza si udì il fischio del treno  che portava a casa i ritardatari : li riportava nelle vecchie casa di Boat street, dove niente era cambiato e niente era estraneo, dove nessuno si preoccupava o si dava tormento, e dove, nelle prossime due ore le anime degli uomini sarebbero state divise nei buoni  e nei cattivi."

Questo è il mondo nel quale Cheever ha vissuto per quarant'anni come ogni WASP di rispetto, in una bella casa di fine settecento tra benestanti signori di campagna, una moglie, dei figli, le accuse di alcoolismo e omosessualità. Un record per chi a dodici anni, ha detto al padre di voler interrompere gli studi per fare lo scrittore promettendo di "non cercare di diventare ricco e famoso". Questo mondo Cheever l'ha raccontato in tutta la sua opera (in calce tutti i titoli editi da Fandango) con l'occhio attento, la conoscenza profonda e l'osservazione minuziosa della vita cittadina dell'aristocrazia americana.

Lo scandalo Waphsot è la storia di una famiglia americana in decadenza. Dei vecchi è viva ormai solo Honora e due cugini più giovani, Moses e Coverly con le ripettive consorti e figli. Lo scacco a questa famiglia è l'accusa di evasione fiscale nei confronti di Honora per non aver mai pagato le tasse sull'eredità. La stessa accusa che ha incastrato Al Capone e, che nell'immaginario collettivo, gli americani medio ricchi temono più della solitudine. Cheever estrae questo primo fatto per scorticare più in profondità le vere paure della classe sociale che lo circonda (anche le sue) e comincia dalla presenza del fantasma del padre che impedisce la vendita della vecchia casa e tormenta la nottata di Coverly.

La paura della morte, o per la crudeltà del dolore che provoca è il punto estremo, la via di fuga dal labirinto della vita. Tarlo che la scrittura di Cheever ci lascia sentire a tratti con chiarezza e attorno al quale credo si snodi tutta la narrazione. Subito in principio (p.36): ' Ebenezer aveva fatto fortuna. Lorenzo aveva introdotto nel corpo legislativo dello stato delle norme per la protezione dell'infanzi, Alice aveva convertito centinaia di polinesiani al cristianesimo, Perchè qualcuno di questi fantasmi e ombre dovrebbe sembrare scontento del proprio operato? Dipendeva dal fatto che erano destinati a morire? O perchè per ciascuno il dolore della morte era stato crudele?

Il dolore che la morte provoca, per Cheever, è ancora più crudele della morte stessa per questo bisogna adoperarsi per sfuggirlo. Penso che trasformare questo tratto del pensiero in opera narrativa di tale portata e usando la classe sociale di appartenenza, sia stato il passo più arduo e riuscito. Di questo ci racconta con la sua scrittura ironica e struggente che ci lascia quel retrogusto ansioso che sentiamo montare di fronte ad un'inattesa raccomandata del Ministero delle Finanze.

Quando scrive, Cheever scommette sul nostro atto d'amore nei suoi confronti, ci sfida a rompere il carapace delle nostre certezze in modo lieve, come la neve col capostazione al principio del romanzo.

Una società che impiega una vita per mettersi al riparo dal pensiero estremo che guasta. Come succede a Melissa, nel negozio di fiori per vedere chi sia la mamma del suo amante poco più che adolescente, ascolta il dialogo attorno ad un defunto tra la commerciante ed il cliente ed ha un presentimento di morte (p.124 -5): "Doveva morire - anche lei sarebbe stata oggetto di conversazione in un negozio di fiori e avrebbe chiuso gli occhi per sempre su un mondo che l' aveva distratta con la sua bellezza. L'immagine, abusata e intensa che le venne in mente, fu quella della vita come diversivo, una festa dalla quale veniva allontanata proprio al culmine della musica e delle danze". O a Coverly, trascrivendo una poesia di Keats in codice binario. (p.144) "sempre desto in un dolce eccitamento a udire sempre, sempre il suo respiro attenuato e cos'è viver sempre,- o se no venir meno nella morte.

Se questa è la fonte, il romanzo scorre in un inseguirsi di storie nella storia, spesso impetuose a tratti calme (non c'è pace nelle anime create da Cheever) ma quello che scorre sui nervi di chi legge è la scrittura del narratore che non permette mai alla trama di scivolare nello scontato.

Tutti gli interpreti, principali e figuranti, giocano un ruolo nella comparsata totale della vita spesa a costruirsi una propria rispettabilità  e quando non ci riescono, la delusione è cocente: Betsey che si ritrova sola col marito e i camerieri al party organizzato per inserirsi nella vita sociale della cittadina in cui il marito è stato trasferito (pag. 48- 9): " Quando bevve un po? di whisky le cadde sul mento " e dopo aver licenziato i camerieri:  "lasciamo apparecchiato per i ritardatari." gridò Betsey con orgoglio, cui segue la disfatta della propria vita sessuale col marito. Invece Moses e Melissa condividono l?immensa sfera vulcanica del piacere ma lei scopre gli appunti che scandiscono tanta focosità: il conteggio delle bevute.

L'importante per vivere è il compromesso più inacettabile con se stessi per esportare oltre le finestre di casa la propria rispettabilità come Coverly che (p.78): " stabiliva lieto e fiducioso che quello che era successo in realtà non era successo".

Quando a costo della propria cocciutaggine e spilorceria Honora tocca il fondo della propria solitudine, Cheever riesce a stringere il groppo della nostra gola come nella scena della partenza della nave per Napoli.

Allora cosa rimane dei nostri spettri? Chi ci sopravvive ( e noi stessi finchè siamo in tempo) cosa se ne fa degli anelli di caos che ci creiamo tutt'attorno agitandoli in un perpetuo hula- hop per sfuggire al fulcro della vita che è l'amore?

Forse la risposta è sulle parole trovate nel portafoglio di Leander dopo che annegò : "Dobbiamo considerare che l'anima dell'uomo è immortale, capace di sopportare qualsiasi tipo di bene e qualsiasi tipo di male", oppure nell'uso ripetuto di quella parola 'niente' scritta alla fine del romanzo e del primo capitolo.

Marco Radessi

Romanzi e racconti di John Cheever pubblicati da Fandango:

il nuotatore pagg 49 Euro 5,16 (prefazione di Fernanda Pivano
il rumore della pioggia a Roma pagg 79 Euro 6,00
Bullet Park pagg.208 Euro12,00
Oh citt? dei sogni infranti! Pagg 106 Euro 12,00
Ballata pagg 145 Euro 9,29
Falconer pagg 148 Euro 12,91 (postfazione di G. Fofi)
Gli Wapshot pagg 390 Euro 14,00
Lo scandalo Wapshot pagg.336 Euro 18,00