Le recensioni
GIORGIO FALCO
L'UBICAZIONE DEL BENE
I confini del mondo degli abitanti di Cortesforza sono le aiuole che circondano i villini e la Tangenziale ‘nelle vicinanze’. Dentro questo borgo – non vale tanto la pena cercarlo sulle indicazioni autostradali, basta ‘osservare’ il nostro – vivono i personaggi che animano i racconti di Giorgio Falco.
L’acquisto del cane da parte di una lei e di un lui che non riescono ad intendersi; l’happy hour nella villetta tra colleghi di banca, pretesto per pianificare improbabili carriere e conclusione in una perfida battaglia attorno all’acquario; i progetti di Pietro che lascia la multinazionale per mettersi in proprio, creare la sua azienda e ‘ parlare al plurale come i manager delle multinazionali e finire col mettersi contro la famiglie e le banche; i casuali incontri tra il signor Ciniglia e il Signor Morlacchi… sono valide trame ben raccontate da Falco per rappresentare, con i toni della commedia sul ciglio della tragedia , la testarda cocciutaggine nell’accontentarsi della pena in cui versano le giornate.
E’ la descrizione di un’epoca – quella dell’illusione che tutti possono farcela – a fine corsa, e la sua forza d’inerzia provoca un’assuefazione devastante, di una potenza tale da convincere che Cortesforza sia il luogo ideale per vivere e magari ‘mettere in cantiere un figlio’. Figure che si sporgono, si avvicinano alla ringhiera ‘la soglia che protegge il pensiero dal sicidio fattibile’.
I finali non propongono soluzioni o esprimono giudizi: obbligano il protagonista a dover aspettare domani.
Marco Radessi